Sostegni bis, verso dl in 7 capi: dai costi fissi alle moratorie

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di Viola Contursi

ROMA (Public Policy) – Il decreto Sostegni bis (o dl Imprese), il dl da 40 miliardi atteso in Cdm oggi, si articolerà in 7 capi e conterrà, come struttura, tutti i punti indicati dalla maggioranza nell’ordine del giorno approvato al Senato due settimane fa al dl Sostegni. Lo apprende Public Policy da fonti di maggioranza.

Oltre ai ristori su 3 binari si prevederà ad esempio, si apprende, alla proroga fino al 31 dicembre 2021 della moratoria sui crediti alle Pmi e delle misure relative al Fondo Gasparrini; allo stanziamento di risorse per coprire Tari e affitti; allo stanziamento di ulteriori risorse, pari a 100 milioni di euro, in favore del Fondo per la montagna; alla proroga delle indennità a favore dei lavoratori stagionali, con particolare riguardo ai lavoratori stagionali in agricoltura e nel settore del turismo, lavoratori ciclici, dello spettacolo, della cultura e agli ‘invisibili’. Come detto in precedenza ci sarà anche la proroga dello stop all’invio di cartelle fiscali fino al 30 giugno. La riscossione ripartirà da luglio.

E, ancora, come chiedeva l’odg della maggioranza ci saranno, si apprende ancora, misure di sostegno per le imprese ad alta intensità di lavoro (mense e servizi di pulizia, etc.), con particolare riguardo alla cassa integrazione; misure finalizzate a sostenere l’erogazione del credito alle piccole e medie imprese (Pmi) e a prorogare fino al 31 dicembre 2021, la scadenza del regime di garanzia dello Stato sui prestiti.

E, ancora, nel testo ci saranno, viene riferito, risorse aggiuntive in favore degli enti locali da destinare all’adozione di misure urgenti di solidarietà alimentare, nonché per rafforzare la capacità di risposta nei confronti di persone e nuclei familiari in condizione di povertà e maggiormente esposti agli effetti dell’emergenza pandemica e alla crisi socio-economica e 20 milioni di euro per affrontare le problematiche del disagio psicologico dei minori conseguenti all’emergenza Covid-19. Inoltre nel decreto ci saranno, come chiesto dalla maggioranza, misure finalizzate a risolvere problematiche del settore fiere; misure in favore delle imprese che gestiscono attività, servizi culturali, eventi, congressi e spettacoli, cinematografici e teatrali, compreso il loro indotto, oggetto di chiusura dell’attività in ragione dell’emergenza sanitaria da Covid-19, con particolare riguardo all’esenzione dal pagamento degli oneri contributivi per un periodo non inferiore a sei mesi a decorrere dal primo mese successivo alla data di riapertura. (Public Policy)

@VioC