IL MESSAGGIO DEL CAPO DELLO STATO PER IL 33ESIMO ANNIVERSARIO
(Public Policy) – Roma, 2 ago – Il presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato al presidente
dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage
alla stazione di Bologna, Paolo Bolognesi, il seguente
messaggio:
“A trentatré anni dalla strage che sconvolse la città di
Bologna e l’Italia intera, rivolgo il mio pensiero deferente
e partecipe ai famigliari delle ottantacinque vittime e ai
tanti feriti di quel barbaro attentato terroristico. Il
meditato ricordo di quegli anni che hanno insanguinato il
Paese non solo costituisce un doveroso e commosso omaggio
alle vittime, ma è volto a diffondere e condividere con le
giovani generazioni, che non hanno vissuto quelle vicende,
consapevolezza storica, sensibilità civica, convinta
mobilitazione a tutela dei princìpi democratici sanciti
dalla nostra Costituzione”.
“Rinnovo pertanto – dice il capo dello Stato – il mio apprezzamento
per l’impegno profuso dall’Associazione da lei presieduta nel
promuovere e coltivare una riflessione collettiva su quel periodo
sofferto della nostra storia e nell’adoperarsi affinchè venga fatta
piena luce sugli aspetti del feroce atto terroristico, non ancora
chiariti nonostante la lunga, ma non ancora conclusa, serie di
investigazioni e processi. Con questi sentimenti, esprimo a
lei, ai feriti e ai famigliari di chi ha perso la vita in
quello spietato attentato l’affettuosa, commossa vicinanza
mia e dell’intero Paese”.
IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DEL SENATO PER IL 33ESIMO ANNIVERSARIO
(Public Policy) – Roma, 2 ago – “In occasione del 33esimo
anniversario della strage di Bologna, desidero condividere
con i familiari il ricordo doloroso di quel lontano 2
agosto, quando una violenza inaudita ha strappato alla vita
85 innocenti”. Così il presidente del Senato Pietro Grasso,
in un messaggio inviato a Paolo Bolognesi, presidente
dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage
alla stazione di Bologna.
“Ricordare è indispensabile – aggiunge Grasso – affinché si
continui a lottare contro l’oblio e contro il terrorismo e
affinché si prosegua nella ricerca instancabile della verità
storica e processuale. Molti errori sono stati compiuti,
troppi depistaggi e ritardi nella ricostruzione dei fatti
hanno rischiato di incrinare irreparabilmente il rapporto di
fiducia tra i cittadini e le istituzioni. Ma in questi 33
anni la forza e la determinazione di voi familiari ha fatto
sì che la memoria di questa data continui a trasmettere a
tutti noi un messaggio forte: non esiste ragione che possa
essere anteposta al diritto alla vita e alla giustizia dei
cittadini, non si può e non si deve smettere di chiedere
verità e giustizia”.
“Sono certo che anche il Parlamento saprà dare il suo
contributo, utilizzando ogni strumento possibile per fare
luce sulle ombre del nostro passato e continuando a lavorare
sul piano legislativo per rendere più efficiente il nostro
sistema giudiziario. Con questa intima convinzione –
conclude Grasso – rinnovo, come cittadino e come presidente
del Senato, la mia vicinanza e il mio affetto alle famiglie
colpite, esprimendo il mio più profondo cordoglio per quanti
persero la vita in quel tragico evento”.
STRAGE DI BOLOGNA, BOLDRINI: I BURATTINAI SONO RIMASTI NELL’OMBRA
(Public Policy) – Roma, 2 ago – “La giustizia ha individuato
e condannato gli esecutori. Non ancora i mandanti, i
burattinai, gli strateghi, quelli che hanno pensato la
carneficina. La strage di Bologna fu un evento terribile,
che ha sconvolto la vita delle centinaia di persone che ne
soffrirono in modo diretto. Ma è stato un evento che ha
lacerato in profondità anche le istituzioni democratiche,
portandone alla luce ancora una volta le inadeguatezze, le
inadempienze, le debolezze, la pervasività di zone oscure,
infiltrazioni, ambiguità, doppiezze”. L’ha detto la
presidente della Camera Laura Boldrini commemorando a
Bologna il 33esimo anniversario della strage.
“La storia di questa tragica vicenda – ha continuato la
presidente – rende difficile e scomodo il mio ruolo, salire
su questo palco per rappresentare istituzioni che molti dei
presenti percepiscono come una ‘controparte inadempiente’.
Sarebbe strano il contrario. Non mi scandalizza, né potrei
dar loro torto”.
Boldrini ha poi ricordato “il lavoro di magistrati rigorosi
ai quali dobbiamo i risultati fin qui raggiunti per
accertare le responsabilità. Uno per tutti: il giudice Mario
Amato, ucciso dai Nar proprio perché aveva svelato trame e
misteri dell’eversione nera“. Ed ha aggiunto che “fin dalla
fine degli anni sessanta, e poi per tutto il decennio
successivo e ancora oltre, l’eversione neofascista
organizzò, con la complicità di settori deviati degli
apparati dello Stato, una vera e propria strategia con
l’obiettivo di terrorizzare la popolazione italiana e
suscitare così una domanda d’ordine e di svolta autoritaria,
perché se c’è caos si richiede più ordine!“.
“Non possiamo accettare – ha continuato la presidente della
Camera – che su questi 85 morti, e sugli 81 dell’aereo
precipitato a Ustica, sui 17 morti di piazza Fontana, gli
otto di piazza della Loggia, i dodici del treno Italicus
non possiamo accettare che su questo elenco lunghissimo, su
questo ‘saldo di dolore’ – potremmo chiamarlo così – ci sia
sempre stato qualcuno che sapeva ma ha preferito tacere;
sapeva, ma non ha parlato”.
“Possiamo ricordare – ha concluso – i morti di Bologna e
tacere sulle svastiche comparse a Roma qualche giorno fa per
festeggiare i cento anni del criminale nazista Priebke? Come
possiamo farlo? Possiamo pensare che questo Paese sia
davvero pacificato con se stesso, con la propria storia se
ancora oggi ci sono rappresentanti delle istituzioni che
offendono e deridono una donna nera che fa bene il suo
mestiere di ministra?”. (Public Policy)
SPE