ROMA – (Public Policy) – “Anche in Italia appare evidente la necessità di determinare un piano nazionale a favore della mobilità ecologica e alternativa: organico e a lungo termine, permettendo alla mobilità verde di uscire da una logica di nicchia a di allargare il proprio perimetro, lasciando la scelta dell’opzione al cliente. Oggi, 20 milioni di vetture italiani, quasi il 54% del totale sono ancora Euro 3 o inferiori”.
Sono i dati presentati in audizione da Ngv Italy, consorzio nato nel 1996 che riunisce le più importanti aziende italiane operati nel settore delle energie alternative e sostenibili per l’autotrazione, in commissione Trasporti alla Camera nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul trasporto pubblico locale.
Sono stati auditi la presidente Mariarosa Baroni e il responsabile delle relazioni istituzionali Corrado Storchi. “Nel settore del trasporto pubblico – si legge nella relazione – la situazione è ancora peggiore. Tra gli oltre 99 mila autobus circolanti sul nostro territorio, oltre il 25,6% è omologato Euro 0 e in ogni caso il 78,5 % è inferiore a Euro 4”.
Secondo quanto riferiscono i due rappresentanti del consorzio, il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Erasmo D’Angelis, intervenendo a Bologna alla 20^ edizione di ‘Ecosistema Urbano’ ha annunciato l’intenzione del Governo di presentare presto in Parlamento un piano di rilancio del trasporto pubblico locale facendo esplicito riferimento al fatto che in Italia appena il 15% dei bus circolanti è in regola con le norme europee sulle emissioni.
Per Ngv il rinnovo di un parco circolante è quindi necessario anche se “risulta implicito che solo uno stimolo parallelo di conversioni e nuove immatricolazioni possa permettere il raggiungimento dell’obiettivo”. Un obiettivo che per il consorzio avrebbe conseguenze positive sia sul fronte dell’occupazione sia sul fronte ambientale.
Per sottolineare i benefici di questa conversione verde, Ngv ha presentato i risultati di alcuni Comuni che hanno adottato la mobilità pubblica verde: l’azienda dei trasporti di Verona che con l’adozione di 63 (sul totale di 180) autobus a metano coprono il 50% delle percorrenze annue. La parte restante del parco mezzi a gasolio utilizza carburante a basso contenuto di zolfo con una riduzione dei costi di 500mila euro ogni anno. Anche l’azienda unica regionale Umbria Mobilità partecipa alle attività per lo sviluppo di un trasporto pubblico locale più pulito ed efficiente con il progetto ‘Renaissence’. La flotta di Perugia era composta da 76 autobus a metano e 47 alimentati a gas.
La scelta di ‘retrofittare’ 20 veicoli con motore a gasolio Euro 2 con una soluzione innovativa dual fuel permette di utilizzare un’alimentazione gasolio-metano in sintonia con la strategia di Umbria Mobilità finalizzata all’ecocompatibilità con un investimento finanziario limitato se paragonato alla sostituzione totale del mezzo a gasolio con uno a metano. Da dicembre 2010 sono 25 gli autobus retrofittati con il kit dual- fuel. C’è anche l’esperienza spagnola da seguire: l’azienda del tpl di Madrid ha raddoppiato i numeri di autobus alimentati a metano in tre anni passando da 380 bus del 2008 a 663 nel 2011.
LA PREOCCUPAZIONE SUL DDL COLLEGATO SVILUPPO
La Ngv Italy esprime preoccupazione per il comma 27 dell’articolo 2 del ddl sviluppo economico (ddl collegato sviluppo non ancora approvato dal Consiglio dei ministri) che elimina l’obbligatorietà del terzo carburante (quindi anche metano per autotrazione) negli impianti di distribuzione a nuova apertura a prescindere da qualsiasi valutazione di difficoltà o di onerosità economica, e stabilisce che eventuali obblighi possano essere stabiliti in modo non discriminatorio solo a livello statale previo parere della Conferenza Stato-Regioni.
“La disposizione così come è concepita- sostengono Baroni e Storchi- è di ostacolo alla diffusione dei carburanti alternativi e non favorisce l’omogeneità a livello nazionale della fornitura dei carburanti per autotrazione mentre la commissione Ue chiede la continuità del rifornimento in tutti gli Stati membri”.(Public Policy)
SAF