di Massimo Pittarello
ROMA (Public Policy) – Le Sardine chiamano Conte. Domenica il voto emiliano ha certificato l’importanza del movimento ittico nel recuperare gli elettori “persi” dal Pd, nel riempire piazze che erano orami presidiate solo da Salvini, nel restituire energia a una sinistra logorata e ripiegata su sé stessa. Solo che il giovedì successivo, invece di passare all’incasso a via del Nazareno, le Sardine sparigliano le carte. E scrivono a Palazzo Chigi.
Una mossa a sorpresa che ignora le lusinghe del Pd, le telefonate e gli abboccamenti con gli uomini di Zingaretti e che punta invece dritto su ‘Giuseppi’. “Perché c’è bisogno di confrontarsi, dialogare, trovare alleati e – dicono – di risposte dalla politica parlamentare”. Intanto sul Mezzogiorno, sul lavoro, la salute, sulla qualità della democrazia si legge un accenno programmatico contro il populismo. Ma perché a Conte e non a Zingaretti?
Innanzitutto perché la vittoria di Bonaccini ha dimostrato che il ruolo delle Sardine non è integrarsi al Pd ma recuperare i voti persi dalla Ditta, sparsi tra 5 stelle, altri partiti e astensione. Tutti quelli “di sinistra” che a sinistra non trovano più un’offerta politica valida. In prospettiva, specie dopo la de-frammentazione del grillismo, l’obiettivo è quindi il bacino elettorale perso dal Pd e non disposto per ora a ritornarvi, ma deluso anche dagli ortotteri ormai in picchiata verticale. In Emilia-Romagna l’operazione è riuscita, ma si tratta di un primo passo.
Sul piano nazionale sta progressivamente crescendo l’ipotesi di una “lista Conte” alleata con i dem, ma laterale, autonoma, in grado di raccogliere i grillini delusi (ma non solo) e che possa capitalizzare il gradimento personale del premier. E quindi le Sardine si rivolgono proprio al Bisconte, che in questo secondo tempo a Palazzo Chigi rappresenta il nemico più acerrimo di Salvini. D’altra parte, vige sempre il principio che il nemico del mio nemico è mio amico.
Inoltre, dopo la campagna (elettorale) della via Emilia, l’orizzonte di legislatura è più netto, più visibile. Per cui il Governo rosso-giallo, creato in funzione anti-Salvini, non può che essere sostenuto da un movimento nato esattamente con lo stesso scopo. Si tratta di convergenze parallele. Una chiamata delle Sardine a Conte. Per la durata del Conte stesso. Aspettiamo lo scambio epistolare. (Public Policy)
@m_pitta