UE, GRILLO SULLA MONETA UNICA NON È SOLO: L’EUROPA DEI CONTRARI /FOCUS

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Bilancio Ue

(Public Policy) – Roma, 13 mar – Le parole di oggi del
leader del Movimento 5 stelle Beppe Grillo al quotidiano
economico tedesco Handelsblatt (“L’Italia è di fatto già
fuori dall’euro, ci vuole un referendum popolare online per
confermare l’adesione alla moneta unica e la permanenza del
nostro Paese nell’Unione monetaria europea”) non sono una
novità nè un’anomalia tutta italiana.

Come sottolineato in un articolo di Jonathan Hopkin sul
sito della rivista Usa Foreign Affairs (“Why The Political
Stalemate Is a Warning to Democracies Everywhere”) movimenti
anti-euro (per chi ce l’ha) e contro ‘questa’ Unione europea
(o contro alcuni aspetti: come i pirati) sono in crescita o
comunque esistono ovunque, a cominciare proprio dalla Gran
Bretagna, passando per l’Olanda, la Svezia e la stessa
Germania (senza citare i “classici” Front National francese
o la nostra Lega Nord).

ALTERNATIVE FÜR DEUTSCHLAND
“Sta nascendo un nuovo partito, ‘Alternative für
Deutschland’ (Alternativa per la Germania; Ndr), intento ad
abbandonare gli sforzi europei a sostegno della moneta
unica”. Così Charles Hawley, in un articolo pubblicato la
settimana scorsa dal settimanale Der Spiegel, sul nuovo
movimento euroscettico, liberale e conservatore tedesco.
Tra i suoi fondatori ci sono economisti, membri del mondo
accademico tedesco ed ex politici Csu (l’alleato bavarese
della Cdu di Angela Merkel), come Konrad Adam, Charles
Blankart, Alexander Gauland, Wilhelm Hankel, Hans-Olaf
Henkel, Stefan Homburg, Bernd Lucke, Karl Schachtschneider,
e Joachim Starbatty.

Gli obiettivi sono chiari: “Il trattato di Maastricht deve
essere rispettato: nessuno garantisce per i debiti degli
altri Paesi; dovrebbe essere politicamente e giuridicamente
possibile per i Paesi lasciare la zona euro e costruire
unioni monetarie alternative; il trasferimento di sovranità
dovrebbe essere legittimato prima da un plebiscito”. Il
congresso fondativo di Alternative für Deutschland si terrà
il 13 aprile 2013 a Berlino, e il movimento prevede di
correre nelle elezioni federali a settembre.

UK INDEPENDENCE PARTY
Un altro partito in grossa crescita è l’Ukip (UK
independence party, Partito per l’indipendenza del Regno
Unito) guidato dal carismatico Nigel Farage, ex
conservatore, eurodeputato e co-presidente del gruppo Europa
della Libertà e della Democrazia dal 1° luglio 2009 (gruppo
del quale fa parte anche la Lega Nord: Francesco Speroni è
l’altro presidente).

“Solo pochi giorni dopo il
trionfo di Grillo – si legge sempre su Foreign Affairs –
l’Ukip, che si batte perchè la Gran Bretagna esca
dall’Unione europea, ha preso 2 mila voti in un’elezione
straordinaria (ad Eastleigh; Ndr) per sostituire un ministro
liberal-democratico caduto in disgrazia (Chris Huhne; Ndr),
spingendo i conservatori al potere al terzo posto”.
Fin dalla sua nascita (1993) la ragion d’essere del
movimento di Farage è stata l’uscita dall’Unione europea,
un’istanza via via declinata in varie forme e oggi meno
prioritaria: in sostanza l’Ukip è un movimento euroscettico,
conservatore e con alcune istanze libertarie.

PIRATPARTIET
Nel 2009 è stato il fenomeno politico europeo, anche grazie
al processo a The Pirate Bay, sito che ospita file torrent
da condividere. Il Partito pirata svedese, infatti, nelle
elezioni europee di quell’anno prese il 7,1%, riuscendo a
conquistare anche un seggio nel Parlamento europeo, poi
aumentati a due dopo il Trattato di Lisbona.

L’obiettivo del partito è quello di modificare il copyright
e il diritto d’autore in generale, attualmente – secondo i
pirati – “troppo sbilanciati in favore dello sfruttamento
economico a scapito dello sviluppo culturale della società”.

PARTIJ VOOR DE VRIJHEID
Il Partito per la Libertà (Pvv), forse il più a destra tra
quelli presentati finora, è stato fondato in Olanda nel 2006
da Geert Wilders, ex liberale che l’anno prima si era
impegnato per il “no” al referendum confermativo della
Costituzione europea.

Alle elezioni legislative del 2006 raccolse il 5,9% dei
voti, mentre alle europee del 2009 ottenne il 16,97% dei
consensi risultando il secondo partito a livello nazionale.
Dalle elezioni legislative del 2012 il Pvv esce però
ridimensionato, ottenendo il 10,1% dei voti. Nel programma
si parla chiaramente di abolizione del Parlamento europeo e
si chiede all’Ue di rimuovere la stella “olandese” dalla
bandiera comunitaria.

SYNASPISMÓS RIZOSPASTIKÍS ARISTERÁS (SYRIZA)
Forse il più famoso in Italia tra i partiti alternativi,
anche per le analogie tra il risultato elettorale greco e
quello italiano, è il movimento guidato da Alexis Tsipras,
la Coalizione della sinistra radicale (Syriza), che alle
ultime elezioni è risultato essere il secondo partito più
votato in Grecia.

Nel programma si chiede, come fa Grillo, di “sottoporre a
referendum vincolanti i trattati e altri accordi rilevanti
europei”, e si esige dall’Ue “un cambiamento nel ruolo della
Bce perché finanzi direttamente gli Stati e i programmi di
investimento pubblico”. (Public Policy)

GAV