ROMA (Public Policy) – “Continuare ad assicurare un’applicazione rigorosa delle disposizioni della legge 9 luglio 1990, n. 185 (in materia di esportazioni di armamenti; Ndr) e adottare gli atti necessari a sospendere le esportazioni di bombe d’aereo e missili che possono essere utilizzati per colpire la popolazione civile e loro componentistica verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti sino a quando non vi saranno sviluppi concreti nel processo di pace con lo Yemen”. E’ uno degli impegni contenuto nella risoluzione di maggioranza (M5s e Lega) depositata in aula alla Camera, nell’ambito della discussione delle mozioni che chiedono lo stop delle esportazioni di armi verso lo Yemen. Bocciate le mozioni delle opposizioni. Il Pd e Leu, in particolare, hanno protestato per la sospensione delle esportazioni limitata a bombe d’aereo e missili e non a tutti i tipi di armamenti.
Un altro impegno chiede al Governo di “valutare l’avvio e la realizzazione di iniziative finalizzate alla futura adozione, da parte dell’Unione europea, di un embargo mirato sulla vendita di armamenti ad Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, prevedendo al contempo consultazioni con gli altri Stati membri dei consorzi internazionali in relazione ai programmi di coproduzione industriale intergovernativi attualmente in essere”.
Sul piano diplomatico la mozione di maggioranza chiede inoltre che il Governo si impegni a proseguire le iniziative per ottenere l’immediato cessate il fuoco in Yemen, continuando a sostenere l’iniziativa Onu per il ritiro delle truppe sul campo, e a proseguire con gli altri partner l’azione umanitaria coordinata dall’Onu a favore della popolazione yemenita. (Public Policy) NAF