ROMA (Public Policy) – È terminata, poco dopo le 10 di giovedì mattina, la seduta della Giunta per le autorizzazioni della Camera, chiamata a esprimersi sulla richiesta di autorizzazione a procedere avanzata dal Tribunale dei ministri nei confronti del Guardasigilli Carlo Nordio, del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano per la gestione del caso Almasri.
La Giunta ha votato a maggioranza la richiesta del centrodestra di chiedere un chiarimento alla Procura di Roma e al Tribunale dei ministri sulla posizione di Giusi Bartolozzi. Secondo quanto appreso l’opposizione non ha partecipato al voto per scelta politica. Non ha partecipato neppure il presidente Devis Dori (Avs), in questo caso per prassi consolidata.
Ora la richiesta verrà trasmessa alla presidenza della Camera, che ne valuterà l’inoltro all’Autorità giudiziaria.
In chiusura, la maggioranza avrebbe chiesto chiarimenti su una dichiarazione del relatore Gianassi sulla richiesta, ritenuta dalla destra non congrua con la sua posizione di terzietà.
Lo hanno confermato ai cronisti, uscendo dalla Giunta, il deputato di FI Enrico Costa e la collega di FdI Ylenja Lucaselli.
IL TESTO
“Nel corso della discussione sulla richiesta di autorizzazione a procedere” pervenuta dal Tribunale dei ministri nei confronti dei ministri Nordio e Piantedosi e del sottosegretario Mantovano per la gestione del caso Almasei “si è appreso, dalla lettura degli atti, il coinvolgimento della dott.ssa Bartolozzi, capo di gabinetto del ministro della Giustizia”, che, “dalla memoria difensiva”, “risulta sia indagata per il reato 371 bis del codice penale”, false informazioni al pubblico ministero. Dal parere del procuratore di Roma nella relazione del Tribunale dei ministri, “si evince inoltre che le dichiarazioni assertivamente mendaci” sarebbero state rese “al fine di occultare i reati ascritti al ministro della Giustizia Carlo Nordio”. “Se è così, ci si troverebbe di fronte a una ipotesi di connessione teleologica tra il delitto contestato” a Bartolozzi e quelli contestati a Nordio e, quindi, “a una vis attrattiva di questo reato alla competenza della Camera”.
È quanto si legge, nel testo preso in visione da Public Policy, nella richiesta presentata in Giunta da tutti i capogruppo di maggioranza.
“Poiché nella relazione del Tribunale dei ministri non sono presenti riferimenti in ordine alle determinazioni conclusive assunte dallo stesso Tribunale nei confronti della dr.ssa Bartolozzi”, capo di gabinetto del ministero della Giustizia, “nonostante i ripetuti richiami contenuti nella relazione stessa e negli atti trasmessi alla Giunta, si chiede una interlocuzione con il Collegio per i reati ministeriali, nel rispetto del principio di leale collaborazione tra poteri dello Stato, al fine di conoscere la posizione giuridica della dr.ssa Bartolozzi e l’eventuale configurazione nei confronti della stessa del reato di cui all’art. 371 bis del codice penale a suo carico” (false informazioni a pubblico ministero).
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(foto cc Palazzo Chigi: la premier Meloni in visita in Libia)