ROMA (Public Policy) – Per il ministero della Giustizia “il clickbaiting non può essere considerato una forma di pubblicità ingannevole“.
Lo ha precisato, in aula alla Camera, il viceministro dello Sviluppo economico Teresa Bellanova, rispondendo a un’interpellanza urgente di Paolo Coppola (Pd) sulla “strategia pubblicitaria sul web nota come clickbait“, tecnica che lo stesso deputato definisce “largamente usata dai siti legati al Movimento 5 stelle e sicuramente contribuisce agli introiti della Casaleggio Associati“.
Bellanova ha ricordato come “si ha pubblicità ingannevole quando il contenuto del messaggio pubblicitario non è veritiero. Nel caso del clickbait non è in discussione il contenuto del messaggio pubblicitario, ma il metodo di diffusione della pubblicità, il quale appare discutibile sotto il profilo dell’ingannevolezza”.
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GAV