ROMA (Public Policy) – Modificare il codice della protezione civile, il dlgs 1 del 2018, per semplificare e accelerare le procedure connesse alle situazioni emergenziali di maggiore impatto. È questo in sintesi, l’obiettivo di uno schema di dlgs che corregge e integra il nuovo codice della protezione civile.
Sullo schema di decreto, ora, sono chiamate ad esprimersi le commissioni parlamentari competenti, Affari costituzionali e Ambiente, entro il 1° febbraio.
Vediamo, nel frattempo, le ragioni che hanno spinto l’Esecutivo ad intervenire sul codice e le novità proposte, con l’obiettivo, come si legge nella relazione illustrativa, di “perfezionare l’impianto normativo senza intaccarlo, con lo scopo di migliorarne l’omogeneità, la chiarezza e l’adeguatezza”.
DA RUOLO PROVINCE A AMBITI OTTIMALI
Anzitutto, come chiarisce la relazione illustrativa del correttivo, sono stati inseriti nel testo del codice i riferimenti alle Province che in caso di delega regionale ad hoc possono assumere specifici compiti di protezione civile, anche a seguito della mancata riforma di tali enti con la bocciatura del referendum costituzionale di fine 2016.
Modificate, anche, le norme per l’istituzione degli Ambiti territoriali ottimali che devono essere costituiti da più comuni per assicurare lo svolgimento delle attività di protezione civile: nel rispetto di criteri ad hoc disciplinati da una direttiva di Chigi, le Regioni definiscono gli ambiti a livello geografico che devono poi essere individuati, d’intesa con le prefetture.
continua – in abbonamento
IAC