ROMA (Public Policy) – Nella seduta di giovedì scorso, in cui è stato respinto l’emendamento della Lega sul terzo mandato, la commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama che aveva all’esame le proposte emendative al ddl Assessori regionali ha approvato un altro emendamento del partito del Carroccio, presentato a prima firma dal senatore Giorgio Maria Bergesio.
Con la proposta emendativa, si interviene in materia di “inconferibilità e incompatibilità di incarichi” nelle Pa, abrogando l’articolo 7 del dlgs 39 del 2013, che reca “inconferibilità di incarichi a componenti di organo politico di livello regionale e locale”.
In particolare, la norma prevedeva che non potessero essere attribuiti incarichi amministrativi di vertice e dirigenziali di una Regione a coloro che “nei due anni precedenti” fossero stati componenti di Giunta o di Consiglio della Regione conferente l’incarico (o, nell’ultimo anno, fossero stati assessori o consiglieri di un Comune della Regione al di sopra dei 15 mila abitanti).
Con l’abrogazione della norma, invece, si apre a un’assegnazione di incarichi anche a chi ha un recente passato da amministratore regionale.