Trasporti (e concessioni): il settimo rapporto dell’Authority

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ROMA (Public Policy) – “Inizialmente, il sistema dei trasporti è stato tra i veicoli della diffusione del virus. Oggi, questo è tra i settori industriali più esposti alle conseguenze della crisi, per quanto in misura e modi diversi a seconda delle modalità. Data la sua natura strumentale è anche tra i settori che maggiormente può contribuire alla ripresa e trarne beneficio”. Ma, attualmente, non ci sono “elementi necessari per quantificare e valutare compiutamente gli effetti strutturali del fenomeno”. È stato presentato la scorsa settimana in Parlamento, con la relazione del presidente Andrea Camanzi, il settimo rapporto annuale dell’Autorità di regolazione dei trasporti.

Il report dell’Art fa un quadro riepilogativo della normazione e delle misure introdotte, in un contesto caratterizzatosi da un’emergenza epidemiologica, “intervenuta a due terzi del tempo decorso dall’ultima relazione al Parlamento”, che non ha comunque interrotto le attività dell’Art. Infatti il contesto normativo “inedito creato dall’insieme delle misure emergenziali nazionali ed europee e dai temporary frameworks in materia di aiuti di Stato della Commissione europea” ha comunque mantienuto inalterati il ruolo e i compiti dell’Autorità.

INFRASTRUTTURE E SERVIZI

Per quanto concerne il lato infrastrutturale la relazione si suddivide in: autostrade, ferrovie, aeroporti e porti. In materia autostradale, il report ricorda come il dl Genova abbia ampliato lo scopo della regolazione dell’Autorità, estendendolo anche alle concessioni vigenti. Al riguardo, è stato elaborato “il modello del sistema tariffario del pedaggio da applicare a tali concessioni declinandolo per 17 casi in cui il periodo regolatorio era venuto a scadenza, e articolando gli obiettivi di efficienza secondo le specificità di ciascuno di essi”.

In due casi, su richiesta del Mit, l’Art si è pronunciata “sui contenuti del piano economico-finanziario. Quello relativo alle tratte autostradali A24 e A25 (Strada dei Parchi) è stato successivamente inserito in una norma del dl rilancio, che ne prevede il commissariamento ed il finanziamento ad hoc; per l’altro, relativo all’autostrada Asti-Cuneo, l’iter di revisione del piano economico – finanziario non risulta sia stato perfezionato”.

Per quanto concerne le nuove concessioni, invece, “hanno preso corsi diversi in relazione alla natura delle procedure prescelte dal concedente per l’affidamento”: a nord-ovest, come nel caso della Torino-Piacenza, si è proceduto ad affidamenti con gara mentre per altri tratti nel nord-est del Paese, ad esempio, si è ritenuto di procedere ad affidamenti in house.

Con riferimento ancora alle nuove concessioni (autostrade di Piemonte e Val d’Aosta; Torino-Piacenza; autostrade Toscano-liguri; autostrada del Brennero e autostrade tra Friuli e Veneto), “nel periodo di durata del nostro mandato – si legge nella relazione – nessun iter di affidamento risulta perfezionato”.

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IAC