ROMA (Public Policy) – Trecento medici per fronteggiare l’emergenza coronavirus che verranno pagati con un bonus di solidarietà (esentasse) di 200 euro al giorno. Le Regioni si occuperanno dell’alloggio e delle spese di viaggio. L’annuncio era stato dato dal Governo nei giorni scorsi e ora si concretizza con una nuova ordinanza del presidente del Consiglio Giuseppe Conte pubblicata in Gazzetta ufficiale.
Il Dipartimento della protezione civile, quindi, viene autorizzato a costituire una Unità medico-specialistica a supporto delle strutture sanitarie regionali dove l’emergenza è più forte, come Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. La task force sarà, come detto, composta da 300 medici che potranno aderire su base volontaria. Nel frattempo, Palazzo Chigi ha già aperto il bando per l’adesione a cui hanno risposto quasi 8.000 dottori.
AAA CERCASI MEDICI
I trecento vengono scelti con i seguenti criteri: devono essere medici dipendenti del Servizio sanitario nazionale, di strutture sanitarie private anche non accreditate con il Ssn o liberi professionisti anche con rapporto convenzionato con il Ssn.
La partecipazione è, come detto, su base volontaria e i medici individuati si dovranno rendere disponibili a prestare tale attività presso i Servizi sanitari regionali, che ne facciano richiesta, individuati dal Capo del Dipartimento della protezione civile con priorità per quelli maggiormente in difficoltà operativa a causa dell’emergenza.
Per i medici che provengono dal mondo privato è necessario l’assenso della struttura di appartenenza e delle strutture che si giovano del servizio prestato in regime convenzionale. La loro attività sarà considerata servizio utile a tutti gli effetti.
SARANNO LE REGIONI AD OSPITARLI
Le regioni dove verranno inviati i medici volontari dovranno provvedere al loro alloggio e al rimborso delle spese documentate di viaggio tra il domicilio e la sede assegnata.
QUANTO VERRANNO PAGATI?
A ciascun medico sarà corrisposto, per ogni giorno di attività effettivamente prestato, un premio di solidarietà forfettario di 200 euro, che non concorre alla formazione del reddito, corrisposto direttamente dal Dipartimento della protezione civile.
Per i medici “resta fermo il trattamento economico complessivo, eventualmente, già in godimento, a carico dei servizi sanitari ovvero delle strutture di appartenenza”. L’Unità opera fino alla cessazione dello stato di emergenza di cui alla delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020.