Da Lampedusa alla protezione speciale: le novita del dl Migranti

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di Riccardo Pieroni

ROMA (Public Policy) – Dal ruolo della Croce rossa italiana (Cri) nella gestione dell’hotspot di Lampedusa alle modifiche sulla protezione speciale e la protezione internazionale, passando per una serie di novità per i lavoratori stranieri. L’aula della Camera ha votato mercoledì la fiducia posta dal Governo sul decreto Migranti (il voto finale è previsto in giornata). Il provvedimento va convertito entro il 9 maggio, pena la decadenza.

Il dl licenziato nel Consiglio dei ministri di Cutro ha avuto un iter parlamentare tortuoso e complicato. Durante la prima lettura in Senato la commissione Affari costituzionali non ha concluso l’esame degli emendamenti e il testo è andato in aula senza relatore. Le modifiche alla fine sono state approvate una ad una dall’assemblea di Palazzo Madama. Mentre alla Camera non è stata apportata alcuna novità al testo. La I di Montecitorio ha conferito il mandato al relatore senza concludere l’esame degli emendamenti, una possibilità prevista dal regolamento.

Vediamo le principali novità approvate durante l’iter parlamentare:

PROTEZIONE SPECIALE 

Innanzitutto la maggioranza è intervenuta sulla protezione speciale, tema su cui il dl interviene all’articolo 7. Con un emendamento approvato dall’aula del Senato arriva una stretta sul rilascio della protezione speciale a chi non ha ottenuto la protezione internazionale ma non può essere espulso o respinto perché a rischio di persecuzione, della vita e di violazioni sistematiche di diritti umani, trattamenti inumani o tortura.

Viene ridotta la possibilità per chi ha ottenuto la protezione speciale di poterla vedere convertita in permessi di soggiorno per poter lavorare e arriva lo stop per le persone che si trovano in Italia a causa di gravi calamità o cure mediche. Inoltre il permesso sarà concesso non più per “grave” calamità ma per calamità “contingente ed eccezionale”, e si precisa che sarà rinnovabile (rispetto ai primi sei mesi) solo per ulteriori sei mesi e solo se permarranno le condizioni di “eccezionale” calamità.

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@ri_piero