di Luca Fratangelo
ROMA (Public Policy) – L’aula di Montecitorio ha approvato mercoledì la questione di fiducia posta dal Governo sul dl Cultura. Il voto finale della Camera sul decreto è poi arrivato giovedì, prima del passaggio al Senato per la seconda lettura parlamentare.
La commissione Cultura, nel corso dell’esame del provvedimento, ha apportato diverse modifiche al decreto, da un contributo di 200mila euro per la Domus mazziniana di Pisa a un incremento di un Fondo della presidenza del Consiglio per gli interventi (anche) nel settore della cultura. È saltata invece una discussa proposta della Lega che prevedeva la sostituzione di una serie di pareri vincolanti da parte delle Soprintendenze con pareri obbligatori, ma non vincolanti. L’emendamento è stato ritirato, dopo il parere contrario del ministero della Cultura.
Vediamo nel dettaglio le principali modifiche introdotte a Montecitorio.
DIRIGENTE GENERALE PER SUPPORTO PIANO OLIVETTI
Due emendamenti identici, uno del relatore e il secondo a firma del deputato di Fratelli d’Italia Alessandro Amorese, prevedono l’istituzione, presso l’ufficio di gabinetto del Ministro della cultura, una posizione dirigenziale di livello generale con compiti di supporto alle attività svolte ai fini del Piano Olivetti.
La figura dirigenziale potrà essere selezionata anche al di fuori delle figure dirigenziali della pubblica amministrazione, e gli oneri della sua assunzione, pari a 247.163 euro per il 2025 e a 296.596 euro annui a partire dal 2026, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto nello stato di previsione del ministero dell’Economia e delle finanze per l’anno 2025, utilizzando l’accantonamento relativo al ministero della Cultura.
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