ROMA (Public Policy) – Ancora in corso la riflessione sulle proposte di emendamento bipartisan, presentante alla proposta di legge sulla diffamazione, per l’introduzione di un meccanismo a tutela del soggetto che si ritiene leso da contenuti pubblicati su internet attraverso la possibilità di richiedere ai gestori dei siti o ai motori di ricerca l’eliminazione dei contenuti e – in caso di mancata rimozione – il ricorso a un giudice. Una sorta di diritto all’oblio.
La proposta era martedì all’ordine del giorno della commissione Giustizia del Senato ma come spiega a Public Policy la relatrice Rosanna Filippin (Pd) “ancora non siamo pronti. Siamo ancora a lavoro per trovare una sintesi. La questione è più tecnica che politica visto che tutti i gruppi, tranne i 5 stelle, sono d’accordo”.
Nel dettaglio, gli emendamenti sono stati presentati da Autonomie, Pd, Forza Italia, Area popolare e da una serie di ex 5 stelle ora nel gruppo Misto. Tutti e quattro aggiungono un articolo (“misure a tutela del soggetto diffamato o del soggetto leso nell’onore o nella reputazione”) alla proposta di legge.
continua –in abbonamento
NAF