Dl Pa-Expo, ecco cosa ne pensano i magistrati

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ROMA (Public Policy) – “Gli effetti maggiori della riforma cadranno sugli incarichi apicali e sulla Corte di cassazione. In circa 17 mesi il Consiglio superiore della magistrature si troverà ad affrontare la necessità di coprire un numero elevato di incarichi elettivi e semi elettivi”.

A dirlo è stato il presidente dell’Associazione nazionale magistrati (Anm), Rodolfo Maria Sabelli, nel corso di una audizione in commissione Giustizia alla Camera nell’ambito dell’esame del decreto Pa-Expo. Il presidente dell’Anm ha fatto dunque riferimento alla parte del dl sul ricambio generazionale nelle pubbliche amministrazioni e sull’eliminaziome del cosiddetto “trattenimento in servizio”.

Sabelli ha spiegato di non essere contrario alla norma e che i magistrati interessati sarebbero circa 400, “tuttavia siamo critici su tempi e modalità della riforma”. Nello specifico il presidente dell’Anm ha invitato a prolungare il regime transitorio per la sua attuazione, attualmente fissato al 31 dicembre 2015.

Per Sabelli all’uscita dei circa 400 magistrati corrisponderà un “vuoto di organico” che si aggiungerà alle circa 1000 posizioni vacanti da coprire in “tempi rapidi e auspicabilmente con due concorsi all’anno”. In merito all’organico, per accelerare il ricambio generazionale, Sabelli ha proposto l’eliminazione del “titolo di accesso corrispondente alle scuole di specializzazione biennale alla magistratura”. (Public Policy)

NAF