ROMA (Public Policy) – “L’indagine conoscitiva ha posto in luce l’importanza di contrastare l’uso anonimo della rete internet. Molti utenti, nascondendosi dietro l’anonimato della rete e attraverso profili falsi, pongono in essere condotte aggressive, che, magari nella vita reale non commetterebbero. E’ necessaria quindi una maggiore responsabilizzazione di coloro che navigano sul web, anche attraverso il coinvolgimento degli operatori di rete”: è quanto si legge nella parte conclusiva del documento messo a punto dalla commissione parlamentare per l’Infanzia dopo l’indagine conoscitiva sul bullismo e il cyberbullismo.
“Sarebbe auspicabile quindi una riforma della normativa volta a prevedere forme più stringenti di responsabilità per gli internet provider, anche tenendo conto del fatto che l’Italia sarà chiamata a trasporre entro il 19 settembre 2020 la direttiva 1808 del 2018. In questo contesto sarebbe auspicabile la creazione di un vero e proprio Codice di etica digitale, recante i principi e le regole di comportamento che coloro che navigano in rete devono rispettare”, aggiungono deputati e senatori.
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SOR