ROMA (Public Policy) – Legalizzazione della cannabis a uso ricreativo. +Europa ha riproposto in commissione Bilancio al Senato una delle battaglie storiche dei Radicali, con un emendamento a firma Emma Bonino alla manovra, contenuto nel pacchetto delle nuove proposte “segnalate” dai gruppi ma che è stato dichiarato inammissibile per carenza di coperture.
L’emendamento rendeva legale la coltivazione della cannabis e, in particolare, la detenzione di massimo 5 piante di “sesso femminile” e il loro prodotto (massimo 5 grammi all’aperto e 15 grammi nella propria abitazione). La proposta imponeva però il divieto di fumo nei luoghi pubblici, di lavoro sia pubblico che privato. “Chiunque voglia coltivarla – si legge – dovrà comunicarlo all’ufficio regionale dei monopoli di Stato e sarà possibile farlo anche “in forma associata”.
L’emendamento fissava il divieto di spaccio (non vengono puniti però i passaggi gratuiti di piccoli quantitativi) e apriva all’applicazione del monopolio dello Stato, da cui sarebbe stata esclusa solo la produzione privata con massimo cinque piante. Come per le sigarette veniva vietata la pubblicità con pesanti sanzioni da 5mila a 25mila euro.
Infine, con la legalizzazione, l’emendamento Bonino prevedeva che parte delle risorse fiscali dovessero andare al Fondo per l’abbattimento della pressione fiscale: 8 milioni di euro nel 2020, 11,5 dal 2021. (Public Policy) SOR