In arrivo pene più alte per furti in casa e scippi

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ROMA (Public Policy) – Innalzare le pene minime per il reato di furto in abitazione e scippo portando la pena detentiva minima a 3 anni e la relativa multa ad importo minimo di 927 euro. Lo prevede l’emendamento del governo – che Public Policy ha potuto visionare – in arrivo in commissione Giustizia della Camera al ddl di revisione del processo penale.

Nel dettaglio l’emendamento agisce sull’articolo 624-bis del codice penale sostituendo così le pene attuali per il furto in abitazione: dagli attuali 1-6 anni di carcere si passa a 3-6 anni di carcere; dalla attuale multa di 309-1.032 euro si passa a 927-1.032 euro. Lo stesso emendamento aumenta le pene previste in caso ricorrano le circostanze aggravanti portando le pene dagli attuali 3-10 anni di reclusione a 4-10 anni.

La multa passa invece dagli attuali 206-1.549 euro a 275-1.549 euro. Infine si specifica che “Le circostanze attenuanti, diverse da quelle previste dagli articoli 98 e 625-bis (rispettivamente riguardanti reati commessi da minori e il concorso di colpa; Ndr), concorrenti con una o più di quelle di cui all’articolo 625 (circostanze aggravanti; Ndr), non possono essere ritenute equivalenti o prevalenti rispetto a queste e le diminuzioni di pena si operano sulla quantità della stessa risultante dall’aumento conseguente alle predette aggravanti”.

“L’emendamento si propone l’obiettivo di riallineare l’attuale sistema sanzionatorio in tema di furto in abitazione o con strappo alla effettiva gravità dei fatti – si legge nella relazione illustrativa – Tale precipuo scopo viene raggiunto attraverso interventi puntuali sui minimi edittali delle pene detentive e pecuniarie nonché, secondo una tecnica normativa già utilizzata in tema di reati contro il patrimonio, attraverso la previsione di una specifica disciplina del bilanciamento delle aggravanti ad effetto speciale con le eventuali attenuanti, in maniera tale da evitare che l’operatività dell’articolo 69 c.p. (concorso di circostanze aggravanti e attenuanti; Ndr) possa di fatto condurre ad una elisione delle aggravanti medesime, con abbassamenti di pena non adeguati alla gravità dei fatti contestati”. (Public Policy) NAF