In Italia nascerà una Commissione per la protezione dei diritti umani?

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ROMA (Public Policy) – Istituire una Commissione nazionale per la promozione e la protezione dei diritti umani fondamentali. Lo prevede un emendamento della I commissione presentato in commissione Politiche Ue alla Camera alla Legge Ue. La Commissione sarebbe formata da cinque componenti, in carica cinque anni, con mandato non rinnovabile.

Molti i compiti che sarebbero assegnati al nuovo organo: vigilare sul rispetto dei diritti umani in Italia e su eventuali abusi perpetrati, con riferimento al diritto interno e alle norme e ai trattati internazionali; vigilare sulla protezione dei diritti umani fondamentali e sulla parità di trattamento e sull’operatività ed efficacia degli strumenti di tutela predisposti dall’Italia sul rispetto dei diritti umani e relativamente al contrasto alle discriminazioni; fornire assistenza indipendente alle vittime di violazioni dei diritti umani nel dare seguito alle segnalazioni da essi inoltrate.

E ancora: diffondere la massima conoscenza possibile degli strumenti di tutela vigenti anche mediante azioni di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e la realizzazione di campagne di informazione e comunicazione in materia di protezione dei diritti umani fondamentali; fungere da punto di contatto nello svolgimento di azioni di monitoraggio e in materia di contrasto alle discriminazioni nei confronti di punti di contatto equivalenti in altri Stati membri dell’Unione europea al fine di cooperare e di scambiare informazioni utili.

Nell’elenco anche altre azioni: svolge monitoraggio e analisi delle politiche di prevenzione e di contrasto alle discriminazioni e alle violazioni dei diritti umani fondamentali della persona; formula raccomandazioni e pareri motivati su questioni connesse al rispetto dei diritti umani fondamentali, nonché proposte di modifica della normativa vigente; verifica l’attuazione delle convenzioni, degli accordi internazionali ratificati dall’Italia e delle norme di diritto dell’Unione europea in materia di diritti umani, vigilando altresì sull’esecuzione delle sentenze della Corte europea dei Diritti del l’uomo concernenti lo Stato italiano e contribuendo alla redazione dei rapporti periodici che l’Italia è tenuta a sottoporre ai competenti organismi internazionali, nell’adempimento di specifici obblighi da essa derivanti; redige una relazione annuale indipendente al Governo e alle Camere; promuove la cultura dei diritti umani e, anche in collaborazione con l’Unar, della parità di trattamento e del contrasto alle discriminazioni attraverso studi, ricerche, corsi di formazione, scambi di esperienze, campagne di informazione, in collaborazione anche con le associazioni, con le altre organizzazioni non governative operanti nel settore e con gli istituti specializzati di rilevazione statistica, anche al fine di elaborare linee guida in materia di lotta alle discriminazioni coinvolgendo, attraverso percorsi educativi e informativi, le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.

Infine: possibilità di istituire un forum permanente per il pubblico confronto sul tema dei diritti umani al quale possono aderire le organizzazioni di volontariato, le associazioni, le fondazioni e i movimenti che nel loro statuto prevedono finalità o scopi attinenti alla protezione dei diritti umani e civili e al contrasto delle discriminazioni; il forum sarebbe consultato almeno semestralmente. (Public Policy) FRA