di Luca Iacovacci
ROMA (Public Policy) – Dalla statizzazione degli istituti musicali pareggiati e delle accademie di belle arti di Bergamo, Genova, Perugia, Ravenna e Verona al riordino della normativa in materia di Alta formazione artistica, musicale e coreutica (Afam), con la creazione dei Politecnici delle arti.
È quanto prevede, in sintesi, il nuovo testo unificato presentato in commissione Istruzione al Senato sulla riforma del sistema Afam, presentato dal relatore Claudio Martini (Pd).
In commissione si era iniziato a parlare di statizzazione degli ex istituti musicali pareggiati, trasformati in istituti superiori di studi musicali dalla legge 508 del 1999, dall’agosto del 2013 quando tre proposte di legge di Manuela Granaiola (Pd), Salvatore Torrisi (Ap) e dall’allora senatrice Stefania Giannini, poi ministro dell’Istruzione, avevano iniziato il loro iter parlamentare.
Al Miur, poi, era stato aperto il cosiddetto “cantiere Afam” per parlare con le istituzioni coinvolte sul come modificare l’assetto, bloccato a seguito della mancata emanazione dei decreti delegati della riforma del 1999, di: accademie di belle arti, accademia nazionale di arte drammatica e quella di danza, Istituti di design (Isia), conservatori di musica e istituti musicali pareggiati.
A settembre 2014, poi, era stato unito alla discussione un progetto di legge del presidente della 7a di Palazzo Madama, Andrea Marcucci (Pd). Alla fine, dunque, dopo i lavori al ministero, la situazione si è sbloccata con la presentazione, da parte del relatore della legge di riforma, di un testo unificato.
Scaduto il termine per presentare proposte di modifica in commissione, si è proceduto, in settimana, all’illustrazione degli emendamenti, oltre 200.
continua –in abbonamento