ROMA (Public Policy) – Alla Camera entra nel vivo l’esame del dl Milleproroghe. Questa settimana le commissioni Affari costituzionali e Bilancio andranno avanti con le votazioni sugli emendamenti, fino a chiudere sul provvedimento.
Venerdì scorso la I e la V di Palazzo Montecitorio si sono espresse su alcuni segnalati presentati dai gruppi, relativi agli articoli 1 e 2 e a quelli che vanno dal 16 al 23 del dl. Ci sono stati numerosi accantonamenti: è il caso degli emendamenti soppressivi dell’articolo 21 che si occupa dell’Ex Ilva, con cui si prevede l’assegnazione dei 575 milioni di euro provenienti dal sequestro nei confronti dei Riva ai lavori di adeguamento ambientale e sanitario dell’acciaieria. Un articolo su cui si è registrata una polemica politica particolarmente accesa, con una contrarietà alla misura manifestata dalla gran parte dei gruppi parlamentari.
Le due commissioni, quindi, hanno approvato pochissime proposte, come un emendamento che posticipa al 30 giugno la restituzione, senza sanzioni e interessi, del saldo 2019 e del primo acconto 2020 dell’Irap per cui era stato disposto l’esonero dal dl Rilancio. Via libera anche allo slittamento al 1 luglio per le sanzioni sull’obbligo informativo inerente alle sovvenzioni ricevute dalla Pa nel 2021.
Approvato poi un emendamento che consente, per i servizi educativi e scolastici gestiti direttamente dai Comuni, l’utilizzo – fino al 30 settembre 2023 – delle graduatorie dei concorsi pubblici per le assunzioni approvate tra il 2012 e il 2017. Rimanendo sugli enti locali va poi segnalato che i sindaci avranno tre mesi in più per l’affidamento dei lavori che beneficiano dei contributi per la messa in sicurezza degli edifici e del territorio stanziati con la legge di Bilancio 2019.
Le due commissioni hanno approvato anche una modifica che riguarda le commissioni tributarie. Si stabilisce che avranno priorità nei trasferimenti dei giudici gli interpelli che dovranno essere banditi dal Consiglio di presidenza rispetto alle procedure concorsuali. Tali interpelli andranno banditi almeno una volta all’anno. Inoltre nelle prossime ore è atteso l’ok all’emendamento che rinvia da giugno a dicembre il termine di consegna degli impianti ordinati entro fine 2021. La modifica ha ottenuto nei giorni scorsi il parere favorevole del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.
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RIC