Il dlgs Assicurazioni e la norma che fa infuriare Sna

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ROMA (Public Policy) – Gli agenti di assicurazione, in qualità di intermediari che agiscono in nome o per conto di una o più imprese di assicurazione o di riassicurazione; i produttori diretti che, anche in via sussidiaria rispetto all’attività svolta a titolo principale, esercitano l’intermediazione assicurativa nei rami vita e nei rami infortuni e malattia per conto e sotto la piena responsabilità di un’impresa di assicurazione; e i soggetti addetti all’intermediazione, quali i dipendenti, i collaboratori, i produttori e gli altri incaricati degli intermediari di assicurazioni, banche e broker, dovranno versare i premi raccolti dalla clientela non più al proprio conto corrente dedicato, bensì direttamente all’impresa di assicurazione o riassicurazione per conto della quale svolgono l’attività di distribuzione.

A prevederlo è il decreto legislativo sulla distribuzione assicurativa, approvato in via preliminare due settimane fa dal Consiglio dei ministri e anticipato da Public Policy.

Lo schema di dlgs prevede anche che siano esenti da questo obbligo gli stessi intermediari che possano documentare in modo permanente con fideiussione bancaria una capacità finanziaria pari al 4 per cento dei premi incassati, con un minimo di 18.750 euro. Il limite minimo è aggiornato mediante disposizioni dell’Unione europea direttamente applicabili per tener conto delle variazioni dell’indice europeo dei prezzi al consumo pubblicato da Eurostat.

Questa norma, come fanno notare dallo Sna, il sindacato nazionale degli agenti di assicurazione che ha annunciato proteste e “disobbedienza civile”, si aggiunge e non sostituisce l’attuale normativa del Cap che prevede invece che ogni agente di assicurazione tenga un proprio conto corrente dedicato in cui incassare i premi ricevuti dalla clientela, da riversare, al netto della proprio provvigione, all’impresa assicurativa della quale si è venduto il prodotto.

Lo Sna fa anche notare che moltissimi intermediari (anche all’interno delle banche ad esempio) hanno più mandati da più compagnie di assicurazione. Per questi agenti la normativa che il Governo vorrebbe introdurre potrebbe portare, ad esempio, a chiedere allo stesso cliente quattro assegni diversi per quattro diversi prodotti assicurativi acquistati, da versare a quattro diverse compagnie.  (Public Policy) VIC