ROMA (Public Policy) – Modificare l’articolo 9 del dlgs 175 del 2016, stabilendo una disciplina univoca, in materia di trasparenza, per le nomine nelle società partecipate statali, regionali e locali. Un disegno di legge depositato al Senato, a prima firma della vicepresidente di Palazzo Madama Paola Taverna (M5s), intende “accrescere il livello di trasparenza relativo alle nomine apicali delle società a partecipazione pubblica”.
Per Taverna è necessario intervenire “nella fase prodromica all’atto di nomina”, in modo da garantire un iter che sia “il più possibile trasparente nella selezione e individuazione dei soggetti apicali”.
AMBITO APPLICAZIONE
Anzitutto, come riporta la relazione illustrativa, le nuove norme vincolerebbero tutte le società partecipate da parte di qualunque ente pubblico. Trovando, quindi, applicazione verso società “quotate e non, da parte dello Stato, delle regioni, degli enti locali e di altre amministrazioni” pubbliche.
TEMPISTICA PER NOMINA
Il ddl Taverna stabilisce, quindi, che i vertici di una partecipata debbano essere necessariamente nominati tra coloro che presentano la propria candidatura nell’ambito di una procedura di selezione trasparente, il cui avviso deve essere pubblicato nel sito del socio pubblico, quello che esercita i diritti di nomina o revoca, almeno 60 giorni prima della nomina.
Il ddl, dunque, scandisce taluni precisi limiti temporali da rispettare per la procedura di nomina, così come il fatto che le candidature debbano pervenire almeno 30 giorni prima della nomina. Previsto, anche, l’obbligo di pubblicazione dei curricula di tutti i candidati nel sito web della socio pubblico (come, ad esempio, il Mef, una regione o un comune).
Spetta ancora alla parte pubblica, poi, dare evidenza della rispondenza delle candidature ai requisiti previsti dallo statuto della partecipata e ai requisiti di onorabilità, professionalità e autonomia previsti dalla legge come come dell’insussistenza di cause di incompatibilità o inconferibilità dell’incarico. (Public Policy) IAC