ROMA (Public Policy) – In arrivo in Parlamento una proposta di legge per rivedere al ribasso i canoni annui relativi alle concessioni in ambito portuale.
In questa direzione va una proposta della deputata FdI Maria Grazia Frijia: rispetto a una prima bozza, che faceva riferimento più genericamente alle concessioni demaniali marittime, il testo definitivo della pdl si pone infatti l’obiettivo di intervenire esclusivamente sulle concessioni di aree e banchine in ambito portuale.
Più nel dettaglio, la proposta prevede per queste ultime che “la misura minima dei canoni annui relativi alle concessioni demaniali marittime sia aggiornata annualmente, con decreto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, in misura pari al 75% del tasso d’inflazione Foi accertato dall’Istat per l’anno precedente”. Superando, dunque, il criterio dettato dalla normativa vigente che prevede che i canoni annui relativi alle concessioni demaniali marittime siano aggiornati di anno in anno nella misura della media degli indici determinati dall’Istat per i prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (l’indice Foi per l’appunto) e per i corrispondenti valori degli indici dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali.
Nella relazione illustrativa, viene sottolineata la “rigidità di tale automatismo” e “l’incoerenza dell’indice di adeguamento”, che “in modo improprio assimila i servizi delle imprese portuali e terminalistiche alle attività proprie di produzione di prodotti industriali”, ma anche “l’antinomia della disposizione rispetto agli obiettivi di politica economica. In particolare, il differenziale tra l’elevato tasso di inflazione che si intende contenere e l’aumento dei canoni; aumento che rischia invece di alimentare l’inflazione” stessa.
“L’obiettivo – spiega Frijia a Public Policy – sarebbe quello di rimodulare il canone, a fronte di un tasso di inflazione altissimo, che rischia di penalizzare tutto il settore portuale”. Nel dettaglio, si sono registrate variazioni nel 2022 del +7,95% e per il 2023 si prospetta un aumento del 25,15%: per il 2022, infatti, l’indice Foi è stato pari all’11,3% e quello alla produzione dei prodotti industriali del 39,2%; di conseguenza, la medializzazione degli aumenti dei canoni risulta del 25,15%.
Nella proposta di legge depositata, viene infine previsto che le autorità concedenti adeguino i canoni effettivamente applicati ai concessionari qualora, dal mancato aggiornamento, consegua l’applicazione di un canone inferiore alla misura minima come aggiornato ai sensi del periodo precedente.