Premierato, la riforma da un anno alla Camera. Nodo legge elettorale

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di Marta Borghese

ROMA (Public Policy) – Il 17 giugno scorso, dopo uno stop di otto mesi esatti, la commissione Affari costituzionali di Montecitorio ha ripreso i lavori sulla riforma del Premierato, già approvata in prima lettura dal Senato il 18 giugno 2024.

In I Camera, benché sia stato incardinato oltre un anno fa (era il 4 luglio 2024), il testo non è ancora giunto alla fase emendativa: è possibile che vi si arrivi in autunno, a seconda anche dell’andamento – in stato decisamente più avanzato – dell’altra riforma costituzionale, quella della Separazione delle carriere in magistratura, su cui la maggioranza punterebbe a chiudere le quattro letture parlamentari entro la fine dell’anno.

A rallentare i lavori, aveva spiegato a Public Policy il relatore di Forza Italia Nazario Pagano, presidente della I commissione, hanno contribuito il numero e l’entità dei testi esaminati negli ultimi tempi dalla commissione, a cominciare dal dibattito sul ddl Sicurezza per arrivare alla conversione del nuovo dl Sicurezza e di altri decreti oggetto di dibattito come il dl Albania e il dl Cittadinanza.

Al di là dei lavori in commissione, tuttavia, sullo stop di otto mesi (i lavori, avviati a luglio, si sono infatti interrotti il 17 ottobre 2024, per riprendere a giugno) pesa certamente il nodo della legge elettorale.

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@BorgheseMarta