di Gaetano Veninata
ROMA (Public Policy) – In quanto cittadino capisci di essere entrato nella fase 2 da tante cose, tanti piccoli dettagli: meno code per comprare latte e birra, gli sguardi assassini della gente se ti vede per strada (da solo, distante da tutti, per carità) senza mascherina, l’improvvisa tolleranza delle masse – evidentemente distratte dalla voglia di uccidere i senza mascherina – per chi si fa una corsetta al parco, etc etc etc.
Da resocóntista invece te ne rendi conto per la qualità del dibattito parlamentare, che lentamente torna sui livelli pre-Covid, per vivacità e brillantezza. Certo, non siamo ancora alla piena connessione con le masse, ma è anche colpa loro, impegnate come sono (e chi le avrà spinte ad agire così?) nella nuova caccia all’uomo senza maschera.
Ma è un ricominciare promettente, se il presidente di turno in aula alla Camera, Ettore Rosato, si permette “di chiedere ai colleghi una maggior collaborazione del solito, perché, come è evidente, l’uso delle mascherine, la distanza, il distanziamento sociale comporta che parlarsi, anche tra vicini di banco di banco, disturba i lavori della seduta; e, in particolare, chiederei la collaborazione ai colleghi che sono nelle tribune, perché l’eco che si produce in quest’aula evidentemente rende più problematica la gestione della stessa”.
Ed è un proseguire ancora più promettente, perché si parla di libertà di religione: “Al gestore di un supermercato – quasi urla in aula Alessandro Pagano (Lega), con il naso fuori dalla mascherina – viene data tutta la possibilità immaginabile di disciplinare le persone che entrano e che escono, un tabaccaio in tre metri quadrati idem, e la stessa cosa non deve essere fatta da un parroco? Cos’è, un disabile?“.
Una delle cose che dev’essere mancata maggiormente agli esponenti della Lega in queste settimana sono dunque le messe (e il Governo li ha prontamente ascoltati). È chiaro – oltre che dalle urla di Pagano – dalle parole in aula al Senato di Simone Pillon, giovedì mattina: “Sine dominico non possumus, gridavano i martiri di Abitina, 49 cristiani martirizzati da Diocleziano nel 304 dopo Cristo […] È la prima Pasqua in duemila anni senza sacramenti, abbiamo visto preti denunciati come in Cina, messe interrotte”.
E ancora: “Abbiamo addirittura un Fiorello beffardo che ci chiede di pregare nel gabinetto, non abbiamo costruito come cristiani le cattedrali per poi essere chiusi in bagno a pregare”. Perché “non siamo cani, siamo anime incarnate, chiamate alla vita eterna. Ci avete lasciato il cibo per il corpo che muore e lo avete tolto per l’anima immortale”. Pillon conclude: “La verità è che questo Governo ha un’anima profondamente anticristiana“, ma “il buon Dio, o se preferite per chi non ci crede la storia, ha sempre fatto giustizia di chi ha oppresso il suo popolo, dal faraone a Diocleziano e a tutto il suo impero, fino ai dittatorelli di qua e di là. Non vorrei che succedesse lo stesso anche a questo Governo”.
Amen. (Public Policy)
@VillaTelesio
(nella foto: Videodrome, di David Cronenberg – 1983)