ROMA (Public Policy) – Abolizione di chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici e degli ambiti territoriali, prevedendo che gli insegnanti già titolari su ambito alla data del 1° settembre 2018 assumano la titolarità presso la scuola che gli aveva conferito l’incarico triennale. Sono queste le principali novità di un disegno di legge al Senato, a prima firma di Bianca Laura Granato (M5s) che è stato approvato la scorsa settimana in commissione Istruzione al Senato. Il provvedimento modifica alcuni commi della legge 107 del 2015, la “Buona Scuola” di Renzi. Il relatore è Claudio Barbaro (Lega).
Il ddl, che ha avuto l’ok in sede redigente e si compone di un solo articolo, è quindi pronto per l’aula di Palazza Madama, prima del passaggio a Montecitorio per l’approvazione definitiva.
Durante l’esame in 7a commissione, i gruppi di Pd, Leu e FI si sono astenuti dal votare il mandato al relatore. Nello specifico è stato approvato l’emendamento 1.100, come suggerito anche dalla commissione Bilancio che, recependo la relazione tecnica del Governo, si era espressa con un parere non ostativo sul testo sul ddl laddove fosse approvato l’emendamento, che riscriveva quasi daccapo l’iniziale proposta adottata come testo base dalla commissione (si era scelto di procedere sul testo M5s congiungendo anche un progetto legislativo presentato dalla Lega, a prima firma di Mario Pittoni).
Come detto dunque, il ddl prevede l’abrogazione esplicita dell’istituto della chiamata per competenze, introdotto nella “Buona Scuola” e già ‘scardinato’ in sede di contrattazione integrativa tra Governo e sindacati lo scorso anno.
L’abolizione degli ambiti territoriali, già prevista nella legge di Bilancio per il 2019 per i nuovi docenti della scuola secondaria immessi per via concorsuale, riguarda invece quegli insegnanti assunti su ambito proprio in virtù del piano straordinario di immissioni in ruolo previsto nel 2015. Il personale docente titolare su ambito alla data del 1° settembre 2018, specifica il nuovo comma 73-bis introdotto nella Buona Scuola, “assume la titolarità presso l’istituzione che gli ha conferito l’incarica triennale”.
A decorrere dall’avvio del prossimo anno scolastico, prevede ancora la nuova normativa, “i ruoli del personale docente sono regionali, suddivisi in seizoni separate per gradi di istruzione, classi di concorso e tipologie di posto”.
L’assegnazione dei posti, infine, avviene “prioritariamente” su quelli “comuni e di sostegno” ma il preside può comunque utilizzare insegnanti in classi di concorso diverse da quelle in cui sono abilitati in caso di estrema necessità e mancanza di alternative, solamente se il docente ha un titolo di studio idoneo e esperienze valide per insegnare quella disciplina.