ROMA (Public Policy) – Sistemi di videosorveglianza e verifica biometrica – impronte digitali o riconoscimento facciale – prima per “le amministrazioni o gli uffici con i tassi di produttività inferiori“. Lo prevede un emendamento a firma Maria Cristina Cantù (Lega) al ddl Concretezza, in esame in commissione Lavoro al Senato.
Le “tempistiche di installazione” dei nuovi sistemi – si legge nella proposta di modifica – verrebbero stabilite in un decreto della presidenza del Consiglio, sulla base di una “graduatoria” di produttività stilata dal Nucleo di concretezza.
I voti sulle proposte di modifica al provvedimento collegato alla manovra, a firma Giulia Bongiorno, inizieranno oggi (alle 18).
Sempre per quanto riguarda l’introduzione di sistemi di videosorveglianza e sistemi di verifica biometrica (impronte digitali o riconoscimento facciale), un emendamento M5s (a firma Susy Matrisciano, chiede che avvenga “nel rispetto dei principi di proporzionalità, non eccedenza e gradualità sanciti” dal Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali.
Il rischio che il ddl non rispetti i limiti di “proporzionalità, non eccedenza e gradualità” nell’uso dei dati personali, come previsto dalla normativa europea, è stato segnalato più volte nel corso dell’audizione del Garante della privacy Antonello Soro sul provvedimento.
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SER