ROMA (Public Policy) – È stato incardinato mercoledì, in commissione Lavori pubblici al Senato, per il parere alla ministra delle Infrastrutture e dei trasporti, lo schema di contratto di programma tra Mit, Ferrovie dello Stato e Telt (Tunnel Euralpin Lyon Turin) “per il finanziamento, la progettazione e la realizzazione della sezione transfrontaliera della parte comune della nuova linea ferroviaria Torino-Lione”. Relatore è Vincenzo D’Arienzo (Pd). Sull’atto la commissione 8a ha deciso di svolgere un ciclo di audizioni.
L’accordo italo-francese del 2012 (protocollo addizionale all’accordo del 2001) prevede la realizzazione in fasi della parte comune italo-francese tra Montmélian e Chiusa di San Michele della Tav. Nella prima fase (oggetto dell’accordo) è realizzata la sezione transfrontaliera, ossia la sezione della parte comune compresa tra Saint-Jean-de-Maurienne e Susa-Bussoleno.
La responsabilità operativa del progetto, ha ricordato nella relazione la senatrice Gelsomina Vono (Iv), in sostituzione di D’Arienzo, “è stata affidata al promotore pubblico, organo comune, dotato di personalità giuridica, costituito e controllato in modo paritetico dai due Stati, che sarebbe subentrato a Ltf, la società partecipata in quote paritarie da Rfi e dal gestore della rete ferroviaria francese (Rff), alla quale il precedente accordo del 2001 aveva affidato la conduzione di studi, ricognizioni e lavori preliminari della parte comune italo-francese. L’accordo del 2012 è stato ratificato dall’Italia con la legge 23 aprile 2014, n. 71. Nelle more della costituzione del promotore pubblico, l’investimento ‘Nuova linea Torino-Lione’ è stato inserito nel contratto di programma 2012-2016, parte investimenti, sottoscritto in data 8 agosto 2014 tra Mit e Rfi, con la specificazione che, in esito alla ratifica dell’accordo, l’intervento sarebbe stato oggetto di uno specifico contratto di programma a cura del promotore pubblico”.
“A seguito dell’entrata in vigore dell’accordo, Rff ha ceduto le sue partecipazioni in Ltf allo Stato francese, Rfi ha ceduto le sue a favore di Ferrovie dello Stato, Ltf ha modificato la propria denominazione sociale in Telt e la legge di Stabilità 2016 ha trasferito a FS le risorse già destinate alla realizzazione della Torino-Lione, nelle more della stipulazione del nuovo contratto di programma tra Mit e FS”.
L’intervento in questione è stato quindi eliminato dall’aggiornamento del contratto di programma tra Mit e Rfi e “si pone ora la necessità di definire compiutamente il sistema giuridico-amministrativo dei ruoli, delle responsabilità e degli impegni degli enti coinvolti nel progetto, al fine di disciplinare gli obblighi intercorrenti tra le parti in relazione agli investimenti e alle relative risorse finanziarie, nonché a quelli inerenti la realizzazione dell’opera. E’ dunque questo l’oggetto dello schema di contratto di programma all’esame della commissione, che si compone di 9 articoli”.
Il contratto si occupa quindi della disciplina dei rapporti tra lo Stato italiano, FS e Telt rispetto alle modalità di progettazione e realizzazione dell’opera a cura di Telt, comprese le attività di studi, ricognizione e lavori preliminari, e del relativo finanziamento (limitatamente alla quota italiana). Le risorse disponibili riportate nel contratto sono pari a 2.966,76 milioni di euro su fonti italiane (a cui si aggiungono 665,57 milioni a valere su fonti europee). Il contratto scadrebbe al 31 dicembre 2029 o comunque fino all’ultimazione e messa in esercizio dell’opera. Lo schema di contratto ha avuto già il parere favorevole del Cipe (con delibera n. 6 del 2018). (Public Policy) GIL