VEGAS (CONSOB): SERVE UNIFICAZIONE VIGILANZA MERCATI EUROPEI

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(Public Policy) – Roma, 25 ott – Un’autorità di vigilanza
unica per i mercati finanziari, a livello europeo. Secondo
Giuseppe Vegas, presidente di Consob (Commissione nazionale
per le società e la borsa), è uno degli obiettivi prioritari
da perseguire nel contesto comunitario, per risolvere le
criticità determinate dalle “disomogenenità” dovute alle
diverse competenze e prassi di vigilanza nazionali. Vegas è
intervenuto sul tema parlando di audizione alla commissione
Finanze alla Camera.

“Un quadro istituzionale coerente con l’istituzione di
un’autorità di vigilanza centralizzata per le banche
dell’Eurozona – ha detto Vegas – richiederebbe un’analoga
soluzione anche per la vigilanza sui mercati mobiliari, o
quantomeno l’introduzione di forme di cooperazione
rafforzata nell’ambito dell’attuale Esma (European
securities markets authority, l’ente regolatorio europeo dei
mercati finanziari; NdR)”.

Per Vegas “si tratta di un processo complesso ma
necessario, se si vuole davvero addivenire alla piena
integrazione tra Stati membri, che potrebbe compiersi
anticipando la revisione delle autorità europee prevista per
il 2014”.

I RISCHI PER LA STABILITÀ DEI MERCATI FINANZIARI
I mercati finanziari, ha detto Vegas, “rimangono esposti
anche a numerosi rischi che potrebbero svilupparsi al loro
interno”. L’innovazione finanziaria, “nonostante i suoi
aspetti positivi”, ha aggiunto, “può generare importanti
fragilità poiché consente di espandere, in maniera non
trasparente (o non adeguatamente regolata), il ricorso al
debito o l’esposizione a rischi di credito, di controparte e
di mercato”.

Le criticità maggiori, ha
commentato così il presidente di Consob, “emergono rispetto
alle crescenti dimensioni del sistema bancario ombra e alla
diffusione di prodotti finanziari derivati, degli Exchange
traded funds (Etf), di pratiche di mercato quali le vendite
allo scoperto e l’High frequency trading (Hft)”.

IL QUADRO DELLE AUTORITÀ EUROPEE
Le autorità europee, ha specificato Vegas, “non hanno
compiti di vigilanza, ad eccezione dell’Esma con riferimento
alle agenzie di rating, infrastrutture di mercato e taluni
soggetti con una forte connotazione cross-border”. Il
modello europeo, ha spiegato il presidente della Consob, si
fonda sulla centralizzazione di alcune funzioni
regolamentari e non elimina le differenze che a livello
domestico connotano gli assetti istituzionali e gli approcci
di vigilanza.

In questo contesto la recente proposta della Commissione
europea di trasferire le competenze operative di vigilanza
sulle banche a un’unica autorità europea, secondo Vegas
“modifica in maniera significativa l’attuale assetto di
vigilanza finanziaria”. Per quanto riguarda il settore
bancario europeo, le competenze regolamentari rimarranno
assegnate all’Eba, mentre quelle di vigilanza prudenziale
saranno trasferite alla Bce per le sole banche dei Paesi
dell’Eurozona.

Ne consegue, per il presidente della Commmissione di
vigilanza sulla Borsa, l’esigenza di interventi analoghi, in
tema di vigilanza dei settori finanziari non bancari come
quello assicurativo e mobiliare, a quello proposto per le
banche. Per ora, ha ricordato, l’Eiopa (l’autorità europea
nel comparto assicurativo e pensionistico) e l’Esma
continueranno ad avere competenze quasi esclusivamente
regolamentari, mentre la vigilanza sui relativi comparti
rimarrà a livello domestico. “Quest’ultimo aspetto presenta
importanti criticità per il persistere di disomogeneità, nei
vari Paesi dell’Unione, sia nella ripartizione delle
competenze sia nelle prassi di vigilanza adottate”.(Public
Policy)

LEP