ROMA (Public Policy) – Dalla determinazione dei Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) al trasferimento delle funzioni, passando per le intese, il “rispetto dell’unità nazionale” e il ruolo del Parlamento sull’individuazione dei Lep stessi. Con 172 voti favorevoli, 99 contrari e un astenuto l’aula della Camera ha approvato tra martedì e mercoledì, in via definitiva, il ddl sull’Autonomia differenziata, al termine di una seduta fiume notturna.
Il testo messo a punto dal ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli è pronto quindi per diventare legge, nella versione che era stata licenziata a gennaio dall’aula del Senato.
Il provvedimento infatti è stato modificato notevolmente durante la prima lettura a Palazzo Madama, sia in commissione Affari costituzionali che in assemblea. Mentre l’iter a Montecitorio è stato caratterizzato soprattutto da momenti di tensione e scontri tra maggioranza e opposizioni, senza l’approvazione di alcuna modifica al disegno di legge.
Vediamo le principali novità approvate durante l’iter in Parlamento:
RISCRITTO ART.3 SUI LEP (PREVISTI DLGS)
Durante l’esame in commissione Affari costituzionali al Senato è stato approvato un emendamento riformulato che ha riscritto l’articolo 3 del testo, relativo alla determinazione dei Lep. L’emendamento, a prima firma del presidente della commissione Affari costituzionali al Senato Alberto Balboni (FdI), sottoscritto da diversi senatori di Fratelli d’Italia e anche da Mariastella Gelmini (Az-Iv), stabilisce che per l’individuazione del Lep il Governo dovrà adottare uno o più decreti legislativi entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore del disegno di legge. Con l’ok alla modifica è stato tolto il riferimento ai dpcm, presente nella versione del testo licenziata in Cdm.
L’emendamento prevede poi che i decreti legislativi sono adottati “su proposta del presidente del Consiglio dei ministri e del ministro per gli Affari regionali e le autonomie, di concerto con i ministri competenti e previa acquisizione del parere della Conferenza unificata”.
Gli schemi di ciascun dlgs saranno successivamente trasmessi alle Camere per “l’espressione dei pareri delle commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari”.
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RIC