ROMA (Public Policy) – Dalle misure che riguardano la Corte dei conti alla sostituzione della parola “razza” con “nazionalità” negli atti delle Pubbliche amministrazioni, passando per la stabilizzazione del personale nelle Regioni che rientrano nelle “aree sisma”. E ancora: sostegno psicologico per gli studenti, maggiori risorse per gli uffici di diretta collaborazione di alcuni ministeri, istituzione di un Osservatorio nazionale del turismo e riorganizzazione degli organi di Crea e Ismea.
Sono queste alcune delle principali modifiche approvate al dl Pa/ministeri durante l’esame nelle commissioni Affari costituzionali e Lavoro alla Camera. L’iter del dl nelle due commissioni è stato caratterizzato da numerose polemiche, che hanno riguardato soprattutto le modifiche presentate dallo stesso Governo. Innanzitutto è stato duramente criticato l’emendamento (approvato) che interviene sulle funzioni della Corte dei Conti. La modifica è stata criticata dalle opposizioni e bocciata dagli stessi magistrati contabili. “Non sono in gioco le funzioni della magistratura contabile ma la tutela dei cittadini”, ha spiegato in una nota l’associazione dei magistrati della Corte dei conti.
Forti critiche sono poi arrivate all’emendamento sulla riorganizzazione del ministero della Difesa, presentato e poi ritirato dal Governo. La proposta avrebbe, tra le altre cose, separato gli incarichi e le attribuzioni di Segretario generale della Difesa da quelli del Direttore nazionale degli armamenti, sino a oggi riuniti nell’unica figura del Segretario generale. L’emendamento avrebbe poi previsto semplificazioni nel procedimento di nomina dei direttori degli enti dipendenti dai Comandi logistici. Fonti di maggioranza assicurano però che il “contenuto nell’emendamento verrà portato all’attenzione del Parlamento in periodi brevi”.
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RIC