Elezioni, il ddl di Azione sulla doppia preferenza di genere

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ROMA (Public Policy) – Prevedere la doppia preferenza di genere anche per l’elezione dei consigli metropolitani e provinciali. Lo chiede un disegno di legge a prima firma Mariastella Gelmini, senatrice di Azione e componente della commissione Affari costituzionali del Senato. Il testo era stato depositato a Palazzo Madama lo scorso 30 luglio. Il provvedimento è composto da un unico articolo e punta a modificare la cosiddetta legge Delrio del 2014.

Il ddl in sostanza stabilisce che per l’elezione dei consigli metropolitani e provinciali gli elettori possano esprimere due preferenze, “obbligatoriamente di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza”. La modifica riguarda l’articolo 1 della legge n.56 del 2014, che contiene appunto disposizioni “sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”.

Nella relazione di accompagnamento viene ricordato che nei “sistemi elettorali proporzionali che consentono l’espressione, oltre che del voto di lista, anche del voto di preferenza, in Italia è generalmente adottato il meccanismo della cosiddetta doppia preferenza di genere, per cui gli elettori possono esprimere più preferenze, a patto che siano per candidati di sesso diverso”.

In particolare per le “elezioni comunali (nei comuni con più di 5.000 abitanti), le elezioni regionali e le elezioni europee c’è insomma una duplice clausola di genere, sia rispetto ai candidati (soglia minima del sesso meno rappresentato), sia rispetto alle preferenze che gli elettori possono esprimere”.

Per l’elezione dei consigli metropolitani e provinciali, “che sono organi di secondo grado, quest’ultima clausola è assente e questa mancanza rappresenta un obiettivo vulnus al principio stabilito dall’articolo 51 della Costituzione”, si legge ancora nella relazione di accompagnamento.

L’obiettivo del ddl presentato da Gelmini è quello di rimediare a “questa mancanza, raccogliendo le sollecitazioni di numerose organizzazioni e una sensibilità molto diffusa tra i cittadini e le cittadine italiane”.

RIC