ROMA (Public Policy) – Raddoppia il numero di chiamate che i detenuti in alta sicurezza potranno effettuare all’interno delle carceri ai loro familiari, ma sempre se autorizzate dal direttore dell’istituto penitenziario. Rimangono esclusi i detenuti sotto il regime del 41 bis (il cosiddetto carcere duro): è questa una delle novità contenute in un emendamento al dl Intercettazioni-app Immuni, approvato in commissione Giustizia al Senato. La modifica è a firma dei relatori Franco Mirabelli (Pd) e Angela Piarulli (M5s).
L’emendamento rivedere anche i permessi telefonici per i cosiddetti detenuti comuni, quelli in regime di media sicurezza. Per loro, fino ad ora, era prevista una chiamata a settimana. Per i gravi motivi, invece, il numero delle telefonate era a totale discrezione dei direttori degli istituti penitenziari. La modifica, invece, fissa una telefonata al giorno (sempre se autorizzata) nei seguenti casi: contatti con figli minori o figli maggiorenni portatori di una disabilità grave; con il coniuge, l’altra parte dell’unione civile, persona stabilmente convivente o legata all’internato da relazione stabilmente affettiva, con il padre, la madre, il fratello o la sorella del condannato qualora gli stessi siano ricoverati in ospedale.
Allo stesso tempo aumenta il numero delle telefonate per i detenuti in alta sicurezza (condannati, ad esempio, per reati di corruzione o associazione mafiosa) se ricorrono i gravi motivi elencati sopra. Si passa da due chiamate al mese a quattro, ovvero massimo una a settimana. Rimangono esclusi da qualsiasi tipo di contatto telefonico i carcerati del 41-bis. (Public Policy) SOR