La manovra d’autunno giallo-verde sta prendendo forma

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di Sonia Ricci

Roma (Public Policy) – La manovra finanziaria sta prendendo forma. Si susseguono riunioni politiche a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministero dell’Economia Giovanni Tria, i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, e il sottosegretario alla presidenza Giancarlo Giorgetti per definire i contorni. Flat Tax, quota 100 con ritocco della riforma Fornero, spending review, revisione delle cosiddette tax expenditure (le agevolazioni fiscali), reddito di cittadinanza e pace fiscale sono i temi certi sul tavolo di lavoro. Ma, secondo quanto riferiscono fonti di Governo, in vista della legge di Bilancio si lavora anche al pacchetto investimenti – con lo sblocco delle risorse già contabilizzate in bilancio – per le opere pubbliche, l’aumento del fondo per risarcire i risparmiatori delle banche colpite dal crack e riforma dell’Irpef.

Saranno confermate, poi, alcune norme già in vigore, come l’iper e il super ammortamento per le imprese. C’è poi l’annosa questione del congelamento dell’aumento dell’Iva, prevista dal 1° gennaio del prossimo anno, che vale la metà dell’intera manovra (12,4 miliardi di euro per una Finanziaria che si attesterebbe sui 25 miliardi). Sulle coperture economiche si continua a dibattere: da una parte sicuramente l’Esecutivo spinge per aprire margini di flessibilità economica con l’Unione europea (come già avvenuto negli anni scorsi), e, dall’altra, verranno recuperati dal taglio della spesa pubblica (ministeri compresi), agevolazioni già a regime ma considerate meno importanti, sanatoria delle cartelle fiscali e da un ritocco dei bonus. In particolare, di quello a firma Matteo Renzi – gli 80 euro in busta paga – che non verrà eliminato ma verrà considerato come riduzione fiscale anziché come esborso.

Per quanto riguarda la crescita, le valutazioni porterebbero a una riduzione di quanto ipotizzato nel Def che la fissava all’1,5%, lasciandola invariata rispetto ai valori indicati nella Nota di Aggiornamento del Def del 2017. Mentre l’attuale Esecutivo ipotizza una discesa verso l’1,2% e intorno all’1% per il 2019. Rimane l’obiettivo della riduzione del debito, che potrebbe essere rallentata viste le nuove previsioni, ma non fermata. Vediamo nel dettaglio le ipotesi a cui lavora il Governo per la legge di fine anno. (Public Policy)

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@ricci_sonia