Privacy in carcere: il Garante ha detto la sua sul dlgs

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di Sonia Ricci

ROMA (Public Policy) – “Nel rilevare l’assenza di criticità rispetto alla garanzia del diritto alla protezione dei dati personali, si ritiene tuttavia opportuno suggerire talune modifiche, funzionali all’ulteriore perfezionamento del testo”. Inizia così il parere del Garante della Privacy al decreto legislativo che recepisce una direttiva europea sull’utilizzo dei dati personali dei detenuti in carcere, all’esame della commissione Giustizia al Senato.

Il giudizio dell’Authority è favorevole ma vengono chiesti alcuni ritocchi al testo: dalle sanzioni per gli illeciti penali al trattamento dei dati stessi. Alcuni di questi potrebbero essere accolti dal Governo nella stesura finale del provvedimento.

Giovedì è convocata la commissione di Palazzo Madama che dovrebbe esprimersi sul dlgs, che successivamente tornerà in Cdm per il via libera finale.

NORME IN CODICE PRIVACY

Innanzitutto, il Garante chiede di collocare le nuove norme direttamente nel Codice Privacy in modo tale “da dare maggiore organicità alla normativa” per evitare “il rischio di dubbi interpretativi”.

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@ricci_sonia