ROMA (Public Policy) – Aggiornare i Livelli essenziali di assistenza (Lea) “privilegiando percorsi di cura individuali in una prospettiva di presa in carico della persona nel complesso dei suoi bisogni, per una piena inclusione sociale secondo i princìpi della ‘recovery’ e sulla base di un processo partecipato”; e ” incrementare, sul territorio nazionale, l’attività dei consultori familiari e dei distretti sanitari, potenziandone gli interventi sociali e di sostegno psicologico a favore delle famiglie”. Sono alcuni degli impegni contenuti nella risoluzione unitaria sulla salute mentale, approvata all’unanimità in commissione Affari sociali della Camera.
Il testo è frutto delle risoluzioni presentate da Giuditta Pini (Pd), Francesca Troiano (M5s) e Maria Teresa Bellucci (FdI).
La risoluzione impegna il Governo anche a stanziare maggiori risorse per: incrementare il personale sanitario specializzato, con particolare riguardo a un’adeguata dotazione di psichiatri, psicologi clinici e psicoterapeuti, oltre a operatori sociali con funzioni educative e riabilitative e a tecnici della riabilitazione psichiatrica; promuovere politiche inerenti l’inserimento lavorativo e la reale inclusione sociale e abitativa delle persone affette da disturbi della salute mentale; la formazione e l’aggiornamento del personale sanitario, sociosanitario ed educativo.
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NAF