di Gaetano Veninata
ROMA (Public Policy) – Nella settimana in cui viene a mancare Andrea Camilleri (ricordato dalle Camere con la solita laudatio funebris con cui ci deliziano i nostri eletti non appena muore qualcuno) il resocontista celebra il lato letterario del Parlamento, la cultura di deputati e senatori, il bello della democrazia.
Cominciando dal buon Nicola Morra (M5s), che di mestiere fa il professore di Storia e filosofia al liceo, temporaneamente presidente della commissione Antimafia, che celebra così – con un tweet – il sequestro di 7 milioni a un imprenditore messinese:
“Non c’è soddisfazione più grande che togliergli la #roba, pirandellianamente parlando.
Se alla #Mafia togliamo i capitali, i patrimoni, i soldi, restituiamo sorrisi e speranza ai cittadini onesti. Forza!”
La richiesta di chiarimenti arriva subito: “In che senso ‘pirandellianamente’? ‘La roba’ è una novella di Verga“, gli replica @amosm. “Vero – ammette il professor Morra – Purtroppo la memoria inizia a cileccare. Chiedo venia. Mazzarò si sarebbe arrabbiato”. Bene.
Vola più alto Federico Mollicone (sì, lui), che durante il voto della pdl Lettura ricorda Marinetti: “Nei prossimi decenni, grazie all’uso dell’elettricità, scriveremo su libri di nichel alti non più di tre centimetri e dotati di tastiere e ciascuno di questi conterrà l’equivalente di centinaia di migliaia di pagine”.
E poi c’è la politica, en passant, con i tweet del sempre lucido sottosegretario leghista agli Esteri, Guglielmo Picchi: “Game Over. Lo hanno capito?”. Punto. (Public Policy)
@VillaTelesio